Archivio della campagna per la guida del rettorato dell'Università di Udine (2018/2019)

Questo sito nasce nel corso della campagna per la guida del rettorato dell'Università di Udine nell'anno accademico 2018/2019. In questa sezione si ripercorre la candidatura di Antonella Riem, le sue motivazioni, il suo programma e la sua visione per l'Università come bene comune.

La mia candidatura

L’Università, istituzione millenaria, è un bene comune per la società, l’essere umano e il mondo, che ci permette di conoscere e comprendere in modo armonico la realtà nelle sue diverse sfaccettature.

Vivo l’Università di Udine dal 1977, quando mi sono iscritta alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Pur avendo avuto opportunità ed esperienze significative di studio e ricerca all’estero (in particolare in Australia, India e altri paesi anglofoni), sono rimasta - cuore e cervello non ‘in fuga’. Come prima laureata (1981) della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere appena istituita nella neonata Università di Udine, ho sempre sentito la necessità di partecipare attivamente, sin da quegli anni appassionati di ‘fondazione’, al processo di istituzione e consolidamento della nostra Università.
Qui ho percorso tutte le tappe della mia carriera universitaria e svolto diversi ruoli istituzionali (Qualcosa di me). Sento oggi il dovere di continuare a lavorare in maniera dialogica e sinergica con tutti, alla ricerca di una progettualità comune e partecipata per questa Università in cui ho sempre creduto e che ho sempre amato.

Per questi motivi avanzo per la prima volta la mia candidatura a Rettrice per il prossimo mandato.
Il mio programma trova fondamento sui seguenti argomenti chiave, che ritengo determinanti per il futuro e la crescita dell'Ateneo udinese:

1. Riaffermiamo la dignità del nostro lavoro come comunità accademica, per rimettere al centro dell’agenda politica l’alta formazione, la ricerca e l’istruzione, attraverso azioni incisive e durevoli a livello locale e nazionale.

2. Creiamo migliori condizioni per una ricerca scientifica di qualità, promuovendo la collaborazione interdisciplinare e sostenendo ogni disciplina nelle sue specificità.

3. Riaffermiamo la libertà della didattica e il diritto allo studio, nella fondante relazione fra studentesse/studenti e docenti, per educare donne e uomini affinché maturino spirito critico, conoscenza, competenze umane, relazionali, professionali e responsabilità sociali in un mondo in rapido cambiamento.

4. Sosteniamo gli avanzamenti di carriera per Professori Ordinari e Associati, l’assunzione di Ricercatori lettera b) e lettera a), nonché il rafforzamento delle borse di dottorato e degli assegni di ricerca. Favoriamo nuovi ingressi per il personale tecnico-amministrativo; organizziamo con attenzione la crescita e le carriere del nostro personale, individuando più equi incentivi economici dedicati.

5. Semplifichiamo tutte le procedure amministrative per ridurre in modo sostanziale il peso della burocrazia.

6. Promuoviamo la sensibilità sociale, culturale, professionale e umana della comunità universitaria tutta, attraverso seminari, incontri, convegni, laboratori volti alla condivisione dei valori di rispetto, sostenibilità e cura del bene comune.

Auspico che queste riflessioni possano diventare un punto di partenza e di incontro per confrontarsi, progettare insieme e stimolare ulteriori idee e considerazioni che coinvolgano tutta la comunità accademica, per costruire in modo concorde un progetto flessibile e aperto per l’Università di Udine.

Scriviamo insieme una nuova pagina della nostra università nel segno della compartecipazione.

Apri il PDF per leggere la mia candidatura ufficiale:

L’Università è un bene comune

L’Università è istituzione millenaria: rappresenta un bene comune per la conoscenza, la società, l’essere umano e il mondo. L’Accademia, inoltre, è garante e fautrice della libertà di insegnamento, ricerca, formazione e autonomia. Adriano Olivetti, “capitano” d’industria modello per molte discipline ed esempio di genialità, testimoniava: “la fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia”. Questo è ancora più vero per l’Università: organizzazione complessa, senza scopo di lucro, la cui ricerca, di base e applicata, deve essere libera da condizionamenti. L’essere umano al centro dell’Accademia è il nostro imperativo categorico: da Vitruvio a Leonardo, questa centralità rappresenta armonia e dialogo fecondo tra discipline, persone e Territorio. Insieme, possiamo affrontare le grandi sfide del XXI secolo: democrazia, cultura, ambiente, tecnologia, economia e umanità. “Non c’è niente di donchisciottesco né di romantico nel voler cambiare il mondo. È possibile. È il mestiere al quale l’umanità si è dedicata da sempre. Non concepisco una vita migliore di quella vissuta con entusiasmo, dedicata alle utopie, al rifiuto ostinato dell’inevitabilità del caos e dello sconforto”. Parole di Gioconda Belli, del cui entusiasmo voglio contagiare studentesse, studenti, la comunità universitaria e così, almeno idealmente, il mondo.

Così vivo da sempre l’Università, di Udine e del Friuli, così la voglio condividere ed un giorno lasciare: aperta al confronto e alla cooperazione con tutte le università e i centri di ricerca nel mondo. Ritengo necessario riportare al centro delle nostre priorità l’impegno, la rappresentanza e il consiglio dei/delle giovani, in modo da valorizzare e attuare le loro idee di progettualità per un’Università migliore nella quale si possano sentire inclusi/e nel processo della conoscenza. Così potremo contribuire ad aprire la Terra che ci ha generato, il Friuli, e questa Regione, al mondo, ottemperando alla missione originaria ed istitutiva, radicata e cresciuta, nello statuto dell’Ateneo.

Azioni fondanti del programma di ANTONELLA RIEM (PDF)

Qui di seguito trovate alcuni punti critici che, a mio avviso, minano la dignità di tutte le componenti universitarie e del diritto allo studio:

Cardine del miglioramento sono le diverse forme di finanziamento dell’Università.

La Regione Friuli Venezia Giulia potrebbe fornirci un più consistente sostegno finanziario per RTD lettera a), borse di dottorato, assegni di ricerca, progetti e iniziative, concordate con gli altri Atenei regionali con i quali è necessario mantenere una sinergia e una buona collaborazione. Considerando che la Regione ricolloca sullo sviluppo edilizio dell’Ateneo il contributo dell’IRAP (Imposta Regionale Attività Produttive) che l’Ateneo stesso ha versato, sarebbe opportuno concordare una possibile riduzione dell’aliquota IRAP (8,50), abbassandola ad esempio allo stesso livello di quella corrisposta dalle banche regionali (4,65).